Jack DanielInformazioni:

Tipologia: Tennessee Whiskey

Provenienza: Tennessee – U.S.A.

Volume alcolico: 40%

Prezzo consigliato: 18 euro

Reperibilità: Ampia.

Cenni storici e osservazioni personali:

Poteva mancare, tra queste pagine, il whiskey americano più famoso del mondo nonchè il più venduto? Certo che no! Ed è per questo che oggi parliamo del Jack Daniel’s Old No.7, un whiskey iconico che probabilmente, almeno una volta nella vostra vita, avrete assaggiato.
Per parlare di questo whiskey è doveroso introdurre la figura del leggendario fondatore della distilleria: Jasper Newton Daniel, meglio noto come Jack Daniel. Jack iniziò fin da giovanissimo l’attività di distillatore, crescendo nella famiglia del pastore luterano Dan Call, proprietario di un alambicco. Quando Call, per seguire i propri fedeli, decise di abbandonare l’arte della distillazione, vendette l’alambicco a Jack il quale, a soli 14 anni, iniziò la propria attività in proprio fondando la Jack Daniel’s Old Time Distillery nei pressi di Cave Spring, zona ricca di ottima acqua calcarea e vicino a Lynchburg, nel Tennessee.

La distilleria fu registrata nel 1866, prima ancora dell’introduzione dell’imposta sugli alcolici negli U.S.A, rendendola la più antica del Paese. Non avendo figli, Jack si associò al nipote, Lem Molotow, il quale ereditò l’azienda dopo la morte del celebre zio avvenuta nel 1911 in seguito a un banale e bizzarro incidente: prese a calci una cassaforte che non riusciva ad aprire, avendo dimenticato la combinazione, sviluppò quindi un’infezione che portò all’amputazione, cancrena e infine decesso. Nonostante tutto, oggi, presso il centro visitatori della distilleria, è possibile vedere Jack immortalato nel marmo nella forma di una statua. Come sostenuto da uno degli spot della distilleria, trasmesso in Italia alcuni anni addietro, potrete stingergli la mano, ma non doletevi se non sarà molto loquace…..


Chiusa questa breve parentesi, torniamo alla storia della distilleria che, nel 1910, fu trasferita a St. Louis a causa dell’entrata in vigore del divieto di produzione di alcolici nel Tennessee. Operò finò al 1919 quando l’attività subì una cessazione forzata a causa del Proibizionismo. Finalmente, nel 1938, Molotow e i suoi figli ebbero la licenza per rimettere in funzione la Old Time Distillery nel suo luogo natio, il Tennessee appunto. L’espansione dell’azienda fu notevole, al punto che nel 1956 fu acquistata dal gruppo Brown-Forman per 18 milioni di dollari, cifra esorbitante considerato il tasso di cambio attuale. E’ notizia molto recente che la Brown-Forman sia determinata nell’investire 100 milioni di dollari nei prossimi anni, per un’ulteriore espansione dell’attività produttiva.


Con una produzione prossima ai 90 milioni di litri annui, come ricordato nell’incipit, la Jack Daniel’s produce il whiskey americano più venduto del mondo, commercializzato in 150 paesi, tra cui l’Italia.
Il mash, ossia la mistura di cereali da cui è composto il J.D. ,contiene in prevalenza mais, precisamente l’80% del totale; segue quindi segale nella misura del 12% e malto d’orzo che compone l’8% residuo. Come dettaglio ulteriore, i cereali provengono dal cuore degli U.S.A: mais da Indiana, Illinois e Kentucky; segale dal Minnessota e dal Dakota e infine malto d’orzo provienente dal Wisconsin.
L’acqua proviene invece dalle sorgenti site nei pressi della distilleria. A rendere questo distillato diverso dal Bourbon, oltre alla zona di produzione, è il processo di filtrazione impiegato: il charcoal mellowing in una variante chiamata Lincoln County Process. Tale procedimento consiste nel filtrare il new-make in uno strato di carbone vegetale, spesso tre metri, ottenuto da legno d’acero americano. La maturazione avviene poi in botti di quercia bianca americana nuove ma carbonizzate all’interno per conferire al distillato un’aroma vanigliato. Le botti vengono inoltre prodotte direttamente dalla distilleria. Il processo di distillazione impiegato, come da requisito legale per la definizione “Tennessee Whiskey” è il Sour Mash: per non tediarvi, basterà dirvi che questo procedimento consiste nella miscelazione al mash attualmente in produzione con precedenti e più invecchiati batch della mistura di cui è composto il distillato. Tale procedimento è, nelle intenzioni dei distillatori, impiegato per controllare che nel prodotto finale sia impedita la crescita di batteri e funghi che possano alterare il distillato oltre che per garantirne l’omogeneità.
Una curiosità che potrebbe interessarvi è che il Tennessee è complessivamente, salvo alcune contee, un “dry state” : la vendita di alcolici è proibita ma per la Old Time Distillery è stata fatta un’eccezione: è infatti possibile acquistare, presso lo store, i vari imbottigliamenti venduti come una sorta di gadgets.
Concludo dicendovi che ci sono molte leggende sul perchè il base di J.D. si chiami Old No.7: potrebbero essere le 7 fidanzate avute da Mr. Jack, la settima formula elaborata durante le sperimentazioni per la creazione di questo whiskey o, chissà, il sette fu scelto in quanto numero fortunato. Solo Mr. Jack conosce la verità…ma ciò non ci impedisce di provare il suo whiskey.

Note Degustative:

Aspetto : Ambra

Olfatto: Caramello e vaniglia aprono l’olfatto, segue poi una nota di caramella morbida, toffee per intenderci. Si evolve con una nota di fumo di legno d’acero e zucchero caramellato. Evidente anche la presenza di liquirizia. Niente male davvero, Mr.Jack!

Palato : Ritorna lo zucchero caramellato e una punta di succo d’arancia a rendere il gusto un po’ più acre. Liquirizia presente e forse non troppo amalgamata con il tutto, ma è un carattere distintivo del JD. Presente anche caffè fresco appena tostato. Complessivamente è una mistura di sapori molto diversi e talvolta contrastanti ma complessivamente non male integrati. La vaniglia riporta una sorta di equilibrio, con una punta di succo d’acero finale sebbene permanga un lato spigoloso e ruvido.

Finale : Breve, caramello, vaniglia e legno bruciato. Non particolarmente suadente ma ha il suo stile.

L’Old No.7 è un whiskey tutto sommato godibile pur se non particolarmente complesso. Il preferito da molte rockstars, nonchè un’icona mondiale, brand che tutto sommato mantiene un discreto livello qualitativo nonostante sia destinato al mercato di massa. Jim Murray, nella sua Whisky Bible concluse con : “It’s Jack Daniel….” conferendogli un altisonante 87. Non posso concordare con il voto a causa della spigolosità complessiva ma è un whiskey che, almeno una volta, dovrete provare. Magari a settembre, mese dedicato al compleanno di Mr.Jack! Molto consigliato in cocktails e nel classico abbinamento con la Coca-Cola.

Voto: 75/100

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4 Responses
    1. Salve Alessandro, rispondo con piacere alla sua domanda: mais e segale, gli altri cereali che compongono il mash, non sono maltati. L’unico cereale ad essere maltato è l’orzo. Spero continuerà a leggere il sito.
      Cordiali Saluti!

  1. Nico

    Salve, a parer suo, quale Whiskey nella stessa fascia di prezzi del jack è il migliore? O giù di lì dato che molti dei migliori hanno un certo prezzo

  2. Nico

    Fino a qualche settimana fa non lo sapevo che cera scritto n. 7…pensavo fose n.2
    Che dire il numero 7 e un numero molto speciale…io sono nata il 7/7/1977…sarà forse per questo che mi piace un mondo❤

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