
Tipologia: Rum Agricolo.
Provenienza: Portico di Caserta – Italia.
Volume alcolico: 45%
Prezzo consigliato: 85 euro (bottiglia da 50 cl).
Reperibilità: Media, ancora disponibile sul sito web del produttore.
Recentemente ho esplorato la giovane e affascinante realtà di Berolà Distillati, un’azienda che non solo produce eccellenti distillati di frutta, ma ha introdotto il primo rum agricolo 100% italiano, realizzato interamente con materie prime del territorio campano. Per chi volesse approfondire l’avventura di Berolà, vi invito a leggere la recensione del B-Rum.
Oggi, grazie alla gentile accoglienza del patron Antonio Berolà, mi dedico alla degustazione del Bottarum, la versione invecchiata in botte del rum di Berolà Distillati.
Per questa produzione in edizione limitata a 500 bottiglie, il rum ha riposato sia in botti ex-vino (Pallagrello Nero) sia in botti di grappa ottenute dallo stesso vitigno. Le due botti, rispettivamente da 500 litri e 100 litri, sono custodite in una suggestiva cantina scavata nel tufo, con un’umidità moderata e una temperatura costante tra gli 8 °C in inverno e i 13 °C in estate.
Il nome Bottarum rende omaggio ai bottari, i tradizionali suonatori di botti che animano Portico di Caserta durante la festa di Sant’Antonio Abate. Questa release aggiunge un ulteriore capitolo alla storia di Berolà Distillati, esaltando la sinergia tra il rum di canna e il terroir campano.
La prima versione del BottaRum è un gradito esperimento, atto a dimostrare l’abilità e la passione profusa da Antonio. Tuttavia, la gioventù è palpabile, e il legno è un po’ troppo vivace per i miei gusti. Ho gradito maggiormente il B-Rum, ma ritengo sarà senz’altro interessante seguire i futuri imbottigliamenti di Berolà.
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