Tipologia: Speyside Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Speyside – Scozia.
Volume alcolico: 40%
Prezzo consigliato: 50 euro.
Reperibilità: Media.
Cardhu Gold Reserve è una recente raggiunta al core range della distilleria Cardhu, finora assente su queste pagine e di cui tratteggerò brevemente la storia.
Situata nello Speyside, precisamente nei pressi del villaggio di Knockando, è una delle più antiche distillerie della regione. La distillazione sembra essere iniziata nel lontano 1811 ad opera di John Cumming e della moglie Helen, che all’epoca la eseguivano illegalmente presso la propria fattoria. Nel 1823, con l’Excise Act, legalizzarono l’attività come numerosi altri contemporanei. Nonostante già nel 1881 è noto che fosse venduto come single malt, Cardhu fu sempre impiegato maggiormente per i blended, in particolar modo per il Johnnie Walker. Peraltro, la stessa distilleria fu venduta dai Cumming nel 1893 proprio alla John Walker & Sons. Nel 1901 la distilleria cambiò il proprio nome in Cardow e lo manterrà fino al 1981, quando verrà ripristinato l’originario Cardhu.
Divenuta proprietà del colosso Diageo (proprietario anche di Johnnie Walker), vede un notevole incremento delle proprie vendite. Ad oggi, è il single malt più venduto da parte del gruppo, oltre a permanere come componente del Johnnie Walker.
Il core range attuale è piuttosto variegato, comprendendo un 12, un 15 e un 18 anni. Il Cardhu Gold Reserve, per tornare a noi, è invece un NAS maturato in botti tostate. Imbottigliato alla gradazione standard del 40%, è mediamente reperibile.
Cardhu è piuttosto noto per essere un malto leggero e di facile bevuta ed è particolarmente apprezzato dai francesi e dagli spagnoli. Con quest’espressione, l’intento dichiarato è di offrire una differente interpretazione mediante la tostatura del legno. Non mi resta che provare e farmi un’idea.
Il Cardhu Gold Reserve presenta un olfatto interessante, delicato e discretamente strutturato per un NAS. Tuttavia, al palato presenta legno e spezie in misura decisamente eccessiva e coprente, che non consente di apprezzare il substrato fruttato, solo leggermente percettibile. Il finale, al contempo, è fin troppo breve. Un peccato, volendo considerare il gradevole olfatto.
Salve Giuseppe, grazie per la sua recensione e più in generale per questo bel sito, aggiornato e completo. Spesso infatti passo di qui, prima di un acquisto o mentre degusto il medesimo whisky di una recensione.
Le confesso che da neofita ho apprezzato questo Gold Reserve. Mi è stato regalato e rispetto ad altri che ho bevuto l’ho trovato piacevolmente mellifluo con questa nota di pere e toffee che si lega bene al malto. Concordo nel dire che non ha un finale lungo, ma essendo così morbido, non secca il palato e la bocca non risulta mai stanca.
Oltre a questo ho provato il Talisker 10 di cui sono innamorato e l’Oban 14, anch’esso molto gradevole, sopratutto con una nota fruttata molto “intima” che non riesco ancora a definire. Rimanendo nello Speyside come il whisky qui in oggetto che cosa mi consiglierebbe?
La ringrazio molto e buon anno!
Giovanni
Buonasera Giovanni,
la ringrazio in primo luogo dei gentili complimenti. Lieto che questo modesto spazio possa esserle di aiuto.
Premesso che ogni malto è una storia a sé, rimanendo nel campo dei whisky con note fruttate e floreali, le consiglierei di provare: Glenfarclas, Balvenie, Aberlour, Cragganmore, giusto per citarne alcuni. Altra valida opzione, che personalmente ho apprezzato moltissimo, è Hazelburn 10 anni.
Un caro saluto, spero tornerà a trovarmi. Buon anno!