wild-turkey-rare-breedInformazioni:

Tipologia: Kentucky Straight Bourbon Whiskey

Provenienza: Kentucky – U.S.A.

Volume alcolico: 112.8 proof – 56,4%

Prezzo consigliato: 50 euro.

Reperibilità: Medio-Alta.

 

Cenni storici e osservazioni personali:

Carissimi, oggi vi parlerò del Wild Turkey Rare Breed, un’espressione a grado pieno distillata dal colosso Wild Turkey, distilleria sita a Lawrenceburg, in Kentucky, ed oggi proprietà del Gruppo Campari, che l’ha acquisita da Pernod Ricard nel 2009.

Quest’imbottigliamento è uno dei più longevi bourbon barrel proof, con il primo rilascio avvenuto nel 1991. Da allora, si sono susseguiti numerosi batch che, fino a poco fa erano anche contrassegnati dal numero e con gradazione variabile. Attualmente,(dal 2015) si è deciso di imbottigliare a 112.8 proof, ergo 56,4%. In realtà, con l’ultimo imbottigliamento del 2017  la gradazione è stata elevata al 58,4% (116.8 proof). Nella mia recensione farò riferimento all’imbottigliamento 2015, in attesa di compararlo con il più recente. Peraltro, sul mercato nostrano, non ho ancora visto l’ultimo batch.

Composto da un blend di bourbon di 6, 8 e 12 anni, in etichetta non ha alcun invecchiamento dichiarato.
Concepito come prodotto di fascia più elevata rispetto al mainstream 101 (e al più contenuto 81) è facilmente reperibile, nella sua elegante confezione.
In verità, sono stato incuriosito più volte dal provarlo, vedendo la bottiglia svettare fieramente sugli scaffali di vari cocktail bar e, di conseguenza, mi sono finalmente deciso, non senza omettere una comparazione con il più diffuso 101.

Ah, il mashbill è composto per il 75% da mais, per il 13% da segale e il restante 12% da orzo maltato. In etichetta compare la dicitura Straight Bourbon dal momento che è stato maturato in botti di rovere per più di 2 anni e non è stato aggiunto alcun additivo quali coloranti o aromi permessi in altre tipologie di distillati non aventi questa denominazione.

Concludo questa parte con una piccola curiosità sull’origine del marchio Wild Turkey: nel 1940 un dirigente della distilleria portò agli amici del bourbon nel corso di una battuta di caccia al tacchino. Furono così entusiasti da chiedergli di riportare quel whisky, che soprannominarono “Wild Turkey”. Il dirigente pensò bene di trasformare quel simpatico nomignolo in un marchio che ormai è ben noto in tutto il mondo, con milioni di casse vendute annualmente.

Note Degustative:

Aspetto: Oro con riflessi bruniti.

Olfatto: Dopo l’iniziata vampata alcolica, che tuttavia si attenua con il passare dei minuti e con l’ossigenazione, è possibile notare un’intensa arancia candita, mista a dell’ottimo marzapane e discreta cannella. Non mancano datteri e prugne secche e una dolce ciliegia. Nonostante la gradazione molto elevata, tutti gli aromi sono facilmente percepibili. Non manca una discreta speziatura, contraddistinta da pepe nero e segale che ne bilanciano la dolcezza. Tuttavia rimane prevalentemente dolce: alle note appena evidenziate si aggiungono zucchero di canna caramellato e vaniglia che si amplifica nei minuti. Complessivamente molto gradevole e con un olfatto piuttosto complesso. Meno speziato del 101, ma più intenso. In fundis, foglie di tabacco e cuoio lavorato.
Con acqua, tracce di tè nero e maggior enfatizzazione delle note speziate.

Palato: Di corpo pieno, ripropone una certa dolcezza contraddistinta da crostata all’arancia, marmellata di ciliegie, marzapane e molto miele. Da contraltare, a fornire un buon bilanciamento, la ruvidità della segale (che apprezzo). Più persistente del 101, non si esaurisce e rilascia anche delle buone spezie del legno,una leggera punta di anice e generoso pepe nero. Tabacco da pipa…
Di certo non banale, anzi dotato di una buona complessità.
Con acqua, emerge maggiormente il lato fruttato e dolce, pur restando equilibrato.

Finale: Lungo, morbido con miele, cannella, liquore all’arancia, mix speziato.

Il Wild Turkey Rare Breed è per me un valido bourbon. Molto piacevole, si trova a proprio agio con una gradazione inusuale per molti esponenti della categoria, presentando una buona complessità e risultando pericolosamente beverino. Insomma, non credo che me ne farò mancare una bottiglia il prossimo inverno, considerata anche la facile reperibilità e il prezzo tutto sommato contenuto. Rispetto al 101, ha più carattere e possanza e lo preferisco. Ah, ammetto di apprezzarlo maggiormente senza la diluizione.

Voto: 87/100

Riconoscimenti

I seguenti riconoscimenti sono stati attribuiti da "Il Bevitore Raffinato"

  • Premio

Related Posts

6 Responses
  1. Davide

    Buongiorno Giuseppe,
    grazie per la recensione. Ho provato il Rare Breed alcuni anni fa e l’ho trovato molto dolce al palato (no problem) ma con un finale amaro estremamente sgradevole. Domanda: puo’ essere a causa della segale presente nel prodotto? Sapresti consigliarmi un bourbon complesso senza questo retrogusto ? (ho provato il Four Roses ma mi sembra un po’ “annacquato”).
    Grazie e complimenti per il sito!
    Un saluto,
    Davide

    1. Ciao Davide,
      io non ho notato questa percezione amara nel finale ma, ovviamente, le sensazioni sono sempre soggettive. La segale tende a dare un tocco secco e balsamico più che amaro ma, ripeto, magari tu la percepisci in maniera diversa. Ricordi se la bottiglia fosse aperta da molto o meno, come il livello? Capita che vi siano notevoli modifiche nel gusto e nell’olfatto quando una bottiglia è aperta da molto e il livello del distillato sia anche basso. Talvolta capita che vi siano dei miglioramenti, anche minimi, molto spesso dei deterioramenti se il contatto con l’ossigeno è stato eccessivo. Come bourbon mediamente complesso in fascia di prezzo analoga o più economica, mi sento di consigliarti Bulleit, Four Roses Single Barrel o anche il Wild Turkey 101.
      Un caro saluto!

  2. Davide

    Grazie per la risposta e i consigli, Giuseppe. La bottiglia era aperta da poco. Ho scritto amaro, ma forse avrei dovuto scrivere legnoso/ speziato (non saprei definirlo bene). Saluti, Davide

    1. Ciao Davide,
      si, è abbastanza speziato, a me tuttavia non ha dato fastidio. Generalmente quando un distillato non mi ha convinto lo riprovo prima di farmi un’idea definitiva. Se capita, potresti dargli un’altra chance, non si sa mai…:)
      Un caro saluto!

  3. fabio

    Buongiorno Giuseppe, vorrei provare questo interessante bourbon dall’ottimo rapporto qualità/prezzo. Ho notato però, a dispetto della bottiglia da te recensita, che la nuova produzione di Wild Turkey Rare Breed oltre a differire nell’aspetto dichiara anche un grado alcolico diverso (116 proof anziché 112). Dal momento che avrei la possibilità di scegliere quale dei due mi consigli di prendere?
    Grazie, Fabio

    1. Buongiorno Fabio,
      si, come hai notato, gli ultimi batch di Rare Breed hanno una gradazione differente. Non ho ancora avuto modo di provare quell’imbottigliamento, ma ho letto commenti molto positivi, con alcuni che lo considerano ancora più gradevole del precedente. Certamente vedrò di procurarmi quanto prima una bottiglia, dato che le due a 112.8 sono ormai finite. Fossi in te le prenderei entrambe, così potresti anche divertirti ad esaminarne le differenze. Un caro saluto e grazie del commento.

Leave a Reply

Cerca per Distilleria

159Whisky & Whiskey
111Scotch Whisky
Aberlour
Allt-a-Bhainne
AnCnoc
Antiquary
Arbikie
Ardbeg
Ardmore
Arran
Auchroisk
Balblair
Ballantine's
Balmenach
Balvenie
Ben Nevis
Benriach
Benrinnes
Benromach
Bladnoch
Blair Athol
Bowmore
Brora
Bruichladdich
Bunnahabhain
Caledonian
Cameronbridge
Caol Ila
Cardhu
Chivas Regal
Clynelish
Compass Box
Convalmore
Cragganmore
Craigellachie
Daftmill
Dailuaine
Dalmore
Dalwhinnie
Dufftown
Dumbarton
Fettercairn
Girvan
Glen Albyn
GlenAllachie
Glenburgie
Glencadam
GlenDronach
Glenfarclas
Glenfiddich
Glen Elgin
Glen Garioch
Glen Grant
Glen Keith
Glenglassaugh
Glengoyne
Glengyle
Glenlivet
Glenlossie
Glenmorangie
Glen Mhor
Glen Moray
Glen Scotia
Glenury Royal
Glenrothes
Glentauchers
Glenturret
Glenugie
Hazelburn
Highland Park
High Spirits
Imperial
Inverleven
Invergordon
Johnnie Walker
Jura
Kilchoman
Kininvie
Lagavulin
Laphroaig
Ledaig
Linkwood
Littlemill
Lochlea
Loch Lomond
Longmorn
Longrow
Macallan
Mannochmore
Miltonduff
Mortlach
Murray McDavid
North British
Old Pulteney
Oban
Port Dundas
Pittyvaich
Port Ellen
Rosebank
Royal Brackla
St.Magdalene
Scapa
Speyburn
Springbank
Strathmill
Strathisla
Talisker
Teaninich
Tobermory
Tomatin
Tullibardine
Whyte & Mackay
Ignote/Segrete
25Stati Uniti
Balcones
Booker's
Buffalo Trace
Bulleit
Catoctin Creek
Catskill
Death's Door
Eagle Rare
Elijah Craig
Ezra Brooks
Few
Four Roses
George Dickel
Heaven Hill
Hudson
Jack Daniel's
Maker's Mark
Michter's
Old Crow
Old Fitzgerald
Pappy Van Winkle
Whistlepig
Widow Jane
Wild Turkey
Willet
8Irlanda
Connemara
Midleton
Powerscourt
Redbreast
Teeling
Whistler
Wild Geese
Writers' Tears
3Giappone
Chichibu
Mars
Yamazaki
12Altre nazioni
Armorik
Bimber
Crown Royal
EXMU
Fary Lochan
Kyro
InQuota
Lakes
Nantou
Paul John
Puni
Stauning
45Rum
Abuelo
Angostura
Appleton Estate
Bellevue
Bermudez
Brugal
Cadenhead's
Caroni
Damoiseau
Diamond
Dictador
Diplomático
Don Papa
Doorly's
El Dorado
English Harbour
Enmore
Equiano
Flor de Caña
Foursquare
Hampden
Havana Club
Kraken
La Hechicera
Long Pond
Matusalem
Mount Gay
Mulata
Ocean's
Plantation
Port Mourant
Relicario
ReimonenQ
Saint James
Saint Maurice
Samaroli
Santa Teresa
Skeldon
Trinidad
Uitvlugt
Velier Demerara
Velier Royal Navy
West Indies Rum Distillery
Worthy Park
Ignote
5Porto
Dow's
Fonseca
Graham's
Quinta do Vesuvio
Ramos Pinto
11Grappa
Bottega
Cantina del Taburno
Dellavalle
Feudi di San Gregorio
Mazzetti d'Altavilla
Nonino
Poli
Roner
Sibona
Unterthurner
Villa de Varda
11Brandy
A.De Fussigny
Branca
Cardenal Mendoza
Courvoisier
Fundador
Laurichesse
Lepanto
Mazzetti d'Altavilla
Vallein Tercinier
Vecchia Romagna
Villa Zarri