Carissimi, riprendo la disamina della serie Antique Lions of Spirits, con il Blair Athol 28 y.o. 1988-2016, rilasciato in 262 esemplari. Ancora disponibile online, nonostante il numero decisamente ridotto di bottiglie.
Conto, nei prossimi giorni, di parlarvi anche delle altre espressioni.
Blair Athol, come già vi dissi, è una distilleria delle Highlands che non conta molte espressioni ufficiali, tuttavia ci vengono in soccorso gli indipendenti.
Mi piacque molto l’espressione rilasciata dal WhiskyClub Italia, meno invece un imbottigliamento di Signatory che comunque trovate su queste pagine.
Di ALOS vi ho già parlato e quindi, onde evitare di tediarvi, procedo immediatamente a descrivervi questo malto!

Aspetto: Oro.

Olfatto: Interessante nota di gesso, accanto a prato appena tagliato e deciso apporto floreale di violette e calendule che creano una piacevole vitalità. Essenza di malto, a tratti fette biscottate, lo rendono molto fragrante. Con il passare dei minuti, inusuale nota di prosecco, tuttavia molto gradevole.
In purezza, vi è un lieve sentore alcolico di sfondo, che scompare dopo circa 20 minuti. Come sempre, non abbiate fretta! Piacevolissimo cioccolato al latte, accompagnato dal toffee e da una vaniglia che man mano si intensifica. Molto elegante!
Con acqua, enfatizzazione delle note fruttate, comparsa della pesca gialla! Per il resto, è immutato.

Palato: Di corpo pieno, con un buon tratto balsamico di eucalipto e mentolo, senza tuttavia dimenticare della piacevole frutta quali albicocche e arance mature. Non manca della frutta secca, quali noci e mandorle tostate. Anche in questa sede, si coglie del piacevole cioccolato al latte e, in un secondo momento, anche una punta di cioccolato bianco. Discreta speziatura di pepe nero e cardamomo.
Con acqua, sostanzialmente identico.

Finale: Medio-lungo, di frutta secca, cioccolato al latte, toffee, eucalipto.

Altra valida selezione del trio italico-tedesco! Un malto che ha caratteristiche prevalentemente estive o, se vogliamo, primaverili, risultando quasi “da aperitivo” più che da fine pasto ma, senza alcun dubbio, decisamente notevole. Un vero Highlander!