GlenDronach 25 y.o. 1993-2018 for Beija-Flor & Silver Seal

Informazioni:

Tipologia: Highland Single Malt Scotch Whisky.

Provenienza: Highlands – Scozia.

Volume alcolico: 58,5%

Prezzo consigliato: 400-500 euro.

Reperibilità: Bassa, Single Cask di 587 esemplari.

Cenni storici e osservazioni personali:

Di GlenDronach ne ho provati pochi di recente, ma è innegabile che la distilleria occupi un posto di rilievo nel cuore di tanti appassionati, incluso il mio, per l’elevata qualità dei malti sherried ivi prodotti. Rovistando un po’ tra i sample, ho notato di aver ancora un single cask da esaminare: un GlenDronach 25 y.o. distillato nel 1993 ed imbottigliato nel 2018 per conto di Silver Seal e Beija-Flor, fino a poco tempo fa importatore esclusivo.

La distilleria è stata ceduta da Benriach al colosso Brown – Forman Corporation nel 2016 e di conseguenza sono cambiati anche i canali di distribuzione. Se Brown – Forman è un nome che non vi dice nulla, vi aiuto: in ambito whisky possiede, oltre a GlenDronach, le scozzesi Glenglassugh e Benriach, i brand statunitensi Jack Daniel’s,  Woodford Reserve, Old Forester e Cooper’s Craft e, infine, l’irlandese Slane. Insomma, non certo dei parvenu del settore.

Tornando al nostro, il cask è il 657, Sherry Butt da cui sono state ottenute 587 bottiglie imbottigliate al 58,5%.

 

Note di degustazione:

Aspetto: Mogano.
Olfatto: Inebriante miscela di frutti rossi, che spaziano dalle more alle ciliegie, senza trascurare una suadente confettura di fragole. Un cacao amaro in povere aleggia e persiste, mentre compare l’arancia candita. Ben presente anche un tratto austero, che rimembra non poco un Oloroso ben maturo (ma anche un tantino l’Amontillado) e un venerando Cognac, cui si aggiungono sentori di carta antica e tracce, quasi in dissolvenza, di funghi secchi. Man mano che trascorrono i minuti, al banchetto fruttato si aggiunge l’uva fragola ed emerge una nota di zucchero di canna caramellato. Di sfondo, infine, un leggero sentore di carne bollita, in brodo. Con acqua, quest’ultima nota sfuma del tutto e permangono le altre, con particolare enfasi sulla frutta. Il cacao amaro, al contempo, muta in un cioccolato al latte.
Palato: Differentemente dall’olfatto innestato principalmente sulle note fruttate, che persistono in forma più tenue nella declinazione di ciliegie e prugne, vi è un legno piuttosto esuberante in incipit, misto a pepe nero ugualmente incisivo. Fortunatamente, tali note che potrebbero sembrare un po’ dissonanti, vengono bilanciate e smorzate da un cacao amaro che si fonde alle note fruttate di cui poc’anzi. In fundis, caffè espresso. Con acqua si raggiunge un miglior bilanciamento, il tratto legnoso passa nettamente in secondo piano, come anche il pepe, per lasciar posto all’anima fruttata. Il caffè, viceversa, si vivacizza.
Finale: Lungo, con il tratto legnoso che perdura senza tuttavia essere eccessivo, cacao amaro, frutti rossi, caffè.

GlenDronach è sovente una garanzia per i bevitori, in particolar modo per chi apprezza i malti con maturazione in botti ex-Sherry. Qualche piccola imperfezione non mi consente di salire eccessivamente in alto con la valutazione numerica, ma che il cask sia di buon livello è innegabile.

Voto: 88/100

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Riconoscimenti

I seguenti riconoscimenti sono stati attribuiti da "Il Bevitore Raffinato"

  • Premio

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