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Mannochmore 28 y.o. 1993-2021 Càrn Mòr – 10° Anniversario Review 1

Informazioni:

Tipologia: Speyside Single Malt Scotch Whisky

Provenienza: Speyside – Scozia.

Volume alcolico: 54,9%

Prezzo consigliato: 400 euro.

Reperibilità: Bassa, rilascio di 112 bottiglie.

Cenni storici e osservazioni personali:

Lentamente, in sordina, questo blog ha compiuto 10 anni di attività. Non ho organizzato alcun tipo di evento celebrativo, tuttavia voglio festeggiare con voi questo piccolo traguardo proponendo dieci recensioni, una per ogni anno che, nel mare magnum del web, questo piccolo spazio è sopravvissuto.

Ho scelto per voi dieci imbottigliamenti, che non svelerò. L’unica promessa è che cercherò di pubblicare le recensioni nel minor tempo possibile. Un piccolo dettaglio lo rivelo: si tratterà di espressioni variegate, cercando di coprire un po’ tutti i distillati e i vini liquorosi su cui mi soffermo ormai da 10 anni. Vedrete whisky, rum, brandy, grappe, vini fortificati…

Ciò detto, parto subito con il primo della decina: un Mannochmore 28 y.o. distillato nel 1993 ed imbottigliato nel 2021 da Càrn Mòr. Qualche mese fa mi soffermai su un più giovane rilascio di cui serbo un buon ricordo…

La selezione odierna è un rilascio di 112 bottiglie ottenute da singola botte Ex-Bourbon. Grado pienissimo, 54,9%, è parte della serie “Celebration of the Cask”.

Note di degustazione:

Aspetto: Oro.

Olfatto: Elegantissimo connubio di cera e note fruttate, prevalentemente melone cantalupo e uva spina, ma anche pesca gialla e una gradevole banana matura. Praline alla vaniglia incontrano un tratto di biscotti al burro, ed appare anche una nota di zucchero filato, progressivamente più intensa. Di sfondo, complementare, un raffinato sentore di legno antico e alcune timide spezie. Con acqua, ulteriore enfatizzazione della frutta. Dolce, ma mai stucchevole.

Palato: Le spezie sono ben più intense, con vivace pepe nero, ma anche vaniglia e cannella. Il bouquet fruttato permane ugualmente vivido, innestato ugualmente sulla frutta gialla (pesca e melone). Presente anche un tratto erbaceo, piuttosto domo. Il tutto è ammantato da una possente cera, già ravvisata all’olfatto. Con acqua, miglior bilanciamento tra la componente speziata e quella fruttata. Pur essendo già molto valido in purezza, suggerisco decisamente di aggiungere qualche goccia del liquido della vita.

Finale: Medio-lungo, di frutta e note di cera, con pepe nero perdurante.

Malto che presenta tutti i classici contrassegni di Mannochmore (certo, sarebbe strano se fosse il contrario) quali intense note fruttate e vivido tratto di cera, ma con un quid extra rispetto ai due finora recensiti. Un whisky che non stanca, che si presenta peraltro estremamente fresco e cela un po’ l’età che è invece piuttosto “importante”. L’ho gradito molto, in verità, e il punteggio numerico riflette ovviamente le considerazioni ut sopra.