Informazioni:
Tipologia: Single Malt Whisky
Provenienza: Osaka – Giappone
Volume alcolico: 43%
Prezzo consigliato: 220 euro
Reperibilità: Media, disponibile presso rivenditori specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Oggi ci spostiamo nell’Estremo Oriente per esaminare un whisky largamente noto ed apprezzato: Yamazaki 18 y.o.
La storia del Whisky giapponese è piuttosto lunga ed articolata, e pertanto verrà esaminata con calma nel corso di una guida che verrà realizzata prossimamente. In questa recensione, mi limiterò quindi a fornire solo dei cenni storici sulla distilleria in questione.
Fondata nel 1923 da Shinjiro Torii, già fondatore di Suntory, è stata la prima distilleria di whisky di malto del Giappone, situata nella Valle di Yamazaki, da cui prende il nome. Suntory, lo ricordo, è un colosso mondiale che possiede svariati brand del mondo degli alcolici, tra cui gli statunitensi Jim Beam e Maker’s Mark, il canadese Canadian Club, nonché blasonati e importantissimi Single Malts scozzesi del calibro di Laphroaig, Bowmore, Auchentoshan, Glen Garioch e Ardmore.
Yamazaki usa due mash tun, che effettuano il mashing di orzo leggermente maltato o altamente maltato, producendo un wort molto limpido che viene successivamente fermentato con un mix di due lieviti nei washbacks classici in legno o in quelli in acciaio.
L’invecchiamento avviene in diversi tipi di botti: sherry, ex-bourbon, nuove e in legno Giapponese.
Tale peculiarità consente una certa diversità rispetto al classico stile scozzese: lo Yamazaki 18 y.o. , come ama ricordare il premiato autore Dave Broom, non è solamente un whisky con 6 anni extra rispetto al 12 y.o. ma un prodotto realizzato in maniera totalmente diversa, con whiskies maturati differentemente e uniti insieme per un periodo di 6 mesi prima dell’imbottigliamento.
Ciò consente di apprezzare differenti profili aromatici e gustativi, diversi in ogni espressione. Lo Yamazaki 18 y.o., oggetto di questa recensione, è stato insignito di numerosi premi, tra cui l’Oro all’International Spirits Challenge e un Doppio Oro alla San Francisco World Spirits Competition.
Gli estimatori di whiskies di tutto il mondo guardano da anni all’Estremo Oriente e al suo stile produttivo. Ma, come ho detto, ritornerò più profondamente su queste tematiche in articoli ad hoc.
Per ora, focalizziamoci su questo Yamazaki!
Note Degustative:
Aspetto: Ambra con riflessi ramati
Olfatto: Delicato sentore vinoso, da botte ex-Sherry, con una prorompente arancia rossa ma anche frutti rossi, in primis more e ciliegie senza tuttavia dimenticare un deciso tratto di frutta secca quali datteri e fichi. Questo lato intensamente dolce è bilanciato da un ottimo lato balsamico che lascia emergere sentori di menta ed eucalipto, a cui si associano tanti altri sentori erbacei quali quello della camomilla e della canfora, unito a margherite di campo.
La magia non si esaurisce qui: emerge una nitida nota di Rum Demerara, per intenderci zucchero di canna caramellato misto ad un guizzo di cera d’api. Tracce di vernice. Sul finale, una leggera vaniglia.
Stupendo olfatto, non c’è che dire!
Palato: Inizia un po’ legnoso, con una leggera astringenza, per poi lasciare il campo a sentori di sherry ma anche spezie quali cannella e cardamomo. Si evolve con una traccia “erbacea” (anche qui, eucalipto accanto a del rabarbaro). Presente un buon tè nero, accanto a una sfumatura di tabacco. Sul finire, un sentore di cuoio. Non complesso come all’olfatto, ma piuttosto gradevole.
Finale: Mediamente lungo: arancia rossa, frutti rossi e foglie di tè.
Un buon Single Malt giapponese, con un profilo aromatico di primo livello. Perde un po’ al palato, pur restando vibrante e vivace fino alla fine. Buon esempio della tradizione e della storia del whisky giapponese che, seppur ben più recente di quella di Scozia e Irlanda, riesce a produrre malti di autentico valore.
Grazie a Federico per il campione!
salve,
prima cosa complimenti per il sito. Sono un sommelier ma da qualche mese sto cominciando ad avvicinarmi al mondo Whisky (veramente moooolto interessante); volevo chiederle, secondo lei, a quali whisky scozzesi potrebbero essere accostati questi giapponesi come profumi e sapori.
Inoltre cosa pensa degli hibiki nelle loro varie versioni.
grazie mille
salve complimenti per la descrizione ,per la passione e per il sito da lei redatto… mi accosto a lei in ogni pensiero e descrizione ma aggiungo definendo i whisky Japponesi pura eleganza al palato ed all’olfatto …